Macchu Picchu, dove aleggia il mistero, tra panorami mozzafiato (II parte)

 

Ci eravamo lasciati nel precedente articolo ad Aguas Calientes, il capoluogo del distretto di Machupicchu, al termine del viaggio a bordo del treno Belmond Hiram Bingham, proveniente da Cuzco. Premetto che questo è solo un saggio dei percorsi nei  treni di lusso  Belmond che si possono fare in Perù . Il Belmond Andean Exlplorer offre per esempio un altro fantastico itinerario che, nel lungo percorso, attraversa le principali bellezze del paese cone il  lago Titicaca, il Canyon del Coyca fino ad arrivare alla città bianca di Arequipo.

 
 

Qui però, come anticipato, parliamo della Città Perduta, un sogno anche per me che ho ho viaggiato in tutto il mondo. Macchu Picchu, costruita dal popolo Inca nel XV secolo, per volere dell’Imperatore, significa in lingua quechua “vecchia montagna”, infatti questo sito si trova a più di 2400 mt di altezza. Restano ancora misteriose le ragioni per le quali questa città venne edificata. La posizione, che rende il luogo non facilmente accessibile e che regala  panorami mozzafiato, e l’aurea  di magia che aleggia sull’intero sito,  ne fanno una delle mete più conosciute e ambite al mondo. Un vero viaggiatore deve assolutamente passare per Macchu Picchu, almeno una volta nella vita.

 
 

Aguas Calientes è un comodo punto di partenza per raggiungere l’area archeologica. La maggioranza degli hotel si concentra in questo pueblo. Se si vuole evitare però di prendere dei mezzi di trasporto per arrrivare all’ingresso di Macchu Picchu, e i disagi in alcuni momenti della giornata, soprattutto al rientro, per il traffico che si crea,  nonostante la non lunga distanza, si può scegliere di alloggiare al Belmond Sanctuary hotel. Unico resort  situato proprio in prossimità dell’ingresso, consente di vivere pienamente l’esperienza di Macchu Picchu evitando i lunghi pellegrinaggi  che il visitatore proveniente da Agua Calientes deve affrontare. Comodità a parte, per l’eccellente posizione strategica, in questo hotel pace e bellezza si mescolano in un unicum eccezionale. La vista è pazzesca ed è un piacevole carezza spirituale prendere una lezione di yoga o lasciarsi coinvolgere in una tradizionale cerimonia condotta da uno sciamano.

 
 
 

E poi a poca distanza si entra in un regno di magia e incanto. Le rovine, rimaste ignote per oltre 4 secoli, prima di essere riscoperte nel 1911 da Hiram Bingham, sorgono in un’area circondata da dirupi, dalla quale domina una vista spettacolare sulla valle dell’Urubamba. Parte della città era urbanizzata, con edifici in pietra civili e religiosi, costruiti ad incastro senza l’uso di malta,  parte riservata alla produzione agricola, con il sistema tipico a terrazze. Lasciatevi raccontare dalle guide l’affascinante storia di Macchu Picchu e le tante teorie che gli storici ancora dibattono, ma vi consiglio di mettere tra parentesi  per un attimo la ricerca delle spiegazioni e abbandonarvi a passeggiate meditative tra queste rovine:  il presente si fonderà con il passato e l’eterno, allora capirete perché, una volta almeno nella vita, è indispensabile visitare questo luogo.